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15 Settembre 2020Durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria COVID il supporto psicologico ha avuto un ruolo fondamentale. Anche oggi, in questa seconda fase, il sostegno psicologico potrà servire proprio per recuperare prima e al meglio, facendo tesoro di quanto acquisito nei momenti di crisi e di difficoltà e della forza del lavorare insieme. In questa intervista, dedicata a tutte le iniziative rivolte al personale delle strutture ospedaliere del Consorzio Colibrì, ne parliamo con la dott.ssa Marina Farinelli Medico Chirurgo Specialista in Psicologia Clinica, Psicoterapeuta e Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell’Ospedale Riabilitativo Villa Bellombra di Bologna.
Quali “strumenti” per il supporto psicologico sono stati messi a disposizione degli operatori sanitari delle strutture ospedaliere Colibrì?
Già da anni i professionisti e tutti gli operatori delle strutture ospedaliere del Consorzio Colibrì possono avvalersi del supporto di psicologi, psicoterapeuti e coach esperti che operano attraverso specifici sportelli di ascolto e di iniziative predisposte al fine di mantenere il benessere soggettivo, la motivazione e limitare gli effetti sulla salute dello stress correlato al lavoro. Il lavoro di cura comporta un forte impegno emotivo-relazionale e fisico che può rappresentare un carico globale difficile da sopportare, con un continuo logoramento che porta all’esaurimento delle risorse psicofisiche . Prima di arrivare però alle manifestazioni conclamate di disagio fisico e/o emotivo, tipiche della sindrome del Burnout, ci sono segnali premonitori soggettivi e oggettivi che, se riconosciuti, possono permettere di limitare fattori di rischio tramite l’adozione di misure e strategie protettive che facciano leva oltre che sulle risorse individuali sulla buona organizzazione del lavoro. Fra le altre attività proposte agli operatori, in connessione alla recente emergenza COVID-19, è stato presentato agli operatori di Colibrì un progetto della Società Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP) basato su un protocollo di intervento messo a punto da istituzioni internazionali ma fatto proprio e promosso dopo un intenso lavoro da parte di un comitato scientifico italiano creato ad hoc ed al quale ho collaborato come referente nazionale dell’area delle neuroscienze.
Come gli operatori sanitari hanno accolto e usufruito delle iniziative di ascolto ?
In generale, tutte le iniziative volte al supporto psicologico degli operatori sono state accolte con interesse. Per quanto riguarda nello specifico il progetto della SIMP, si tratta di una iniziativa assai recente (è iniziato il 15 Aprile scorso) è stato accolto con favore anche se non ancora utilizzato a pieno e forse non ancora noto ai più nelle sue specificità. Si tratta in particolare di un’azione assai articolata ma di breve durata (scelta necessaria in condizioni di emergenza) che prevede:
- una fase di ascolto e accoglienza che consente di personalizzare il protocollo stesso e dare alla soggettività spazio di esprimersi nel contesto relazionale e di quello culturale e sociale di appartenenza di vita e lavoro
- l’acquisizione di tecniche di rilassamento psicosomatico (tramite corretta respirazione, brevi pratiche di meditazione e di “radicamento”) che sono molto utili nell’emergenza, ma anche come pratiche di cura di sé, delle sensazioni, delle emozioni e dei pensieri positivi;
- di porre l’attenzione oltre che al contenimento, alla prevenzione del disagio e dello stress lavorativo COVID specifico, al supporto delle risorse individuali e collettive funzionali all’adattamento.
Dal punto di vista clinico, quali sono i benefici di un supporto psicologico?
Il supporto psicologico in ambiente di lavoro è assai importante soprattutto, a mio parere, a finalità preventive. La maggiore consapevolezza consente prima di tutto di proteggere e possibilmente trasformare le parti vulnerabili individuali, del proprio gruppo di lavoro e di appartenenza istituzionale; soprattutto consente di riconoscere e potenziare le risorse personali e collettive; aiuta ad individuare le strategie per adoperare al meglio tali risorse trovando stili di vita corretti, attività di riposo e gioioso tempo libero, coltivando interessi piacevoli nella sfera familiare ed amicale) anche al livello del gruppo di lavoro attraverso le buone relazioni di reciprocità e cooperazione che contengano gli inevitabili conflitti.
Nella fase post Covid, augurandoci che l’emergenza rientri in fretta, quanto rimarrà importante il sostegno psicologico?
Sarà molto importante proseguire il supporto oltre la prima fase dell’emergenza COVID quando siamo spontaneamente portati all’adattamento facendo leva sulla mobilitazione delle risorse più immediate e istintive fisiche e psicologiche senza pensare troppo alle conseguenze e ai risparmi come hanno dimostrato tutti i professionisti della salute, chiamati in questi giorni ad una grande prova di dedizione e di resistenza. Tuttavia, è nella fase successiva che possono sentirsi maggiormente gli esiti di questo sforzo intenso.
In questa fase di recupero sarà importante considerare la valenza culturale sociale e collettiva del fenomeno che stiamo vivendo. Quindi Il supporto psicologico sarà volto al potenziamento delle capacità adattive e progettuali nella prospettiva di una psicologia e di una medicina viste nella globalità psicosomatica della promozione della salute.
Colgo l’occasione di questa intervista per annunciare, accanto alle altre iniziative, l’avvio di un progetto sugli stili di vita elaborato insieme alla dott.ssa Gloria Leonardi, psicologa clinica presso l’tosantaviola.com/web/” rel=”noopener noreferrer”>Ospedale Santa Viola in collaborazione con l’Università di Bologna e con altri professionisti del Consorzio Colibrì e gruppi di studio e di ricerca nazionali e internazionali come è ormai nella nostra tradizione di lavoro e di ricerca. Il progetto si intitola “Predisposti al cambiamento: un nuovo approccio agli stili di vita” con una applicazione specifica dedicata alla salute negli ambienti di lavoro e con la ricerca collegata.
Tale progetto è stato presentato al Congresso Mondiale dell’International College of Psychosomatic Medicine che si è tenuto a Firenze nel settembre del 2019.